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Secondo la Società Italiana di Pediatria c’è ancora poca informazione sulla corretta idratazione dei più piccoli. Scopriamo tutto quello che c’è da sapere su acqua e bambini.
Il rapporto tra acqua e bambini è stato al centro di un convegno dal titolo “Bere bene per crescere bene”, che si è tenuto a Roma lo scorso anno. Dall’incontro, promosso da FEMTEC (Federazione Mondiale del Termalismo e della Climatoterapia) e SIPPS (Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale), è emerso che si tende a sottovalutare l’importanza della corretta idratazione dei più piccoli. Molti genitori risultano infatti informati riguardo cibo e nutrizione, davanti a quesiti come “quanta acqua deve bere un bambino ogni giorno?” sono però assaliti dai dubbi. In base ai dati enunciati, il 20% degli intervistati pensa che sia sufficiente meno di un litro al giorno. Il 15% ammette invece di non saperlo.
Nel corso del convegno è stato inoltre presentato il decalogo sull’idratazione dei bambini. Il documento riassume in 10 punti tutto quello che c’è da sapere su acqua e bambini, e sull’importanza del bere acqua in età pediatrica. Andiamo a scoprire i suoi punti chiave.
L’importanza dell’acqua per i bambini
Prima di vedere quanta acqua deve bere un bambino, occorre sottolineare il suo ruolo durante la crescita. I primi due punti del decalogo chiariscono infatti che l’acqua è un nutriente essenziale, e che una corretta alimentazione deve garantire il giusto apporto di liquidi e sali minerali. Questo è vero in generale anche per gli adulti, ma lo è a maggior ragione per i bambini. I più piccoli hanno infatti, in proporzione, un fabbisogno idrico più elevato.
Dobbiamo inoltre considerare che durante l’infanzia si perdono molti più liquidi a causa di diarrea, vomito e sudore, che vanno prontamente reintegrati per garantire lo svolgimento ottimale di tutte le funzioni.
Acqua e bambini: i rischi della disidratazione
Il decalogo dedica due punti (8 e 9) ai rischi connessi alla disidratazione in età pediatrica. Una carenza d’acqua durante la crescita può infatti compromettere la salute emotiva e psico-fisica dei bambini. Non bere a sufficienza può inoltre portare a un aumento della massa corporea, favorendo disfunzioni del metabolismo e obesità.
Quanta acqua devono bere i bambini ogni giorno?
Il fabbisogno idrico cambia in base all’età. Neonati e lattanti necessitano di più liquidi (in media 150 ml al giorno per ogni Kg di peso corporeo). Il motivo è semplice: crescono più in fretta e perdono più acqua. Buona parte di questa quantità viene fornita con il latte, ma in certi casi occorre integrare con acque minerali, preferibilmente oligominerali a basso contenuto di sodio e nitrati.
Tra i 6 mesi e 3 anni il decalogo suggerisce (punto 4) 600-900 ml al giorno, da aumentare fino a circa 1100 ml in età scolare. Attenzione però, perché i soft drink non vanno considerati come fonte d’acqua.
Il documento si concentra anche sull’attività sportiva, suggerendo di somministrare acqua prima di cominciare (punto 7). Per bambini che pesano meno di 40 kg possono bastare 90-180 ml, da integrare durante lo sport con 150-250 ml ogni 20 minuti. Una volta finito è bene far bere nuovamente il bambino, per consentirgli di recuperare quanto perso con la sudorazione.
Acqua per neonati e allattamento
Un punto del decalogo (il numero 5) è dedicato all’allattamento, che in condizioni normali soddisfa il fabbisogno idrico del neonato. Quando il latte materno non è disponibile, i medici suggeriscono di selezionare con cura l’acqua per miscelare il latte in polvere (o per diluire quello vaccino).
La scelta deve ricadere su acque minimamente mineralizzate e oligominerali a basso residuo fisso (< 200 mg/L), prive di nitrati e a basso contenuto di sodio, grazie alla loro ipotonicità, queste acque mantengono infatti inalterata la composizione del latte artificiale, sono più digeribili e favoriscono la diuresi.
Acqua per bambini e neonati: leggere l’etichetta
L’ultimo punto del decalogo parla infine dell’importanza dell’etichetta e della valutazione dei parametri riportati. L’etichetta rappresenta infatti una sorta di carta d’identità delle acque minerali naturali. Per poter scegliere in maniera sicura e consapevole occorre quindi saperla leggere.
In generale, il decalogo suggerisce di esaminare
- la quantità di sodio (< 20 mg/L), potassio, calcio, fluoro, ferro, magnesio e bicarbonato;
- il contenuto di nitrati, che deve essere < 10 mg/L;
- la data di imbottigliamento (in base alla legge l’acqua va consumata preferibilmente entro 18 mesi se venduta in contenitori in plastica, ed entro 24 mesi se è imbottigliata in vetro).
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